La Diga di Molare oggi

Itinerario 1. Il Bric Zerbino
(Approfondimento: Il piccolo Vajont )

La Diga di Molare si trova in una zona disabitata, impervia ed in alcuni tratti pericolosa. Attenzione: i telefonini difficilmente trovano campo. Per tutti coloro che volessero recarvisi si raccomanda la massima prudenza e buon senso. Cliccando quì è disponibile una carta dei sentieri che in loco NON SONO SEGNALATI. Cliccando qui è inoltre disponibile un file .kmz (Google Earth/Maps) con il percorso a partire dall'uscita A26 di Ovada.

La prima volta che mi recai alla Diga fu nei primi anni '90. Avevo già visto la "nuova diga" dalla strada che conduce ad Olbicella e da sempre mi si raccontava della vera Diga di Molare e della sua storia. Un bel giorno dunque, assieme ad un amico, organizzammo una escursione.
Arrivati a Loc. Ortiglieto prendemmo la mulattiera che dalla strada asfaltata conduceva al greto del fiume. La mia attenzione fu subito attirata da una strana costruzione che mi ricordava una via di mezzo tra un piccolo depuratore ed una presa acquedottistica. Erano le vasche di decantazione posizionate all'imbocco della galleria di carico. Successivamente mi spiegarono che esse consentono di regimare le portate che fluiscono nel tunnel ed impediscono che materiali solidi lo ostruiscano durante le piene. Attraversammo un piccolo prato in direzione del fiume.

Stavamo camminando nel fondo del Lago. Il greto del fiume, all'altezza di quella che un tempo era Sella Zerbino, è roccioso. L'acqua scorre tra enormi blocchi rocciosi e rallenta in corrispondenza di un piccolo laghetto dalle acque scure e profonde 5-6 m. Quella volta pensai di aver trovato un nuovo punto adatto alle nuotate ma, una volta raggiunto cambiai subito opinione.

Non erano le acque ad intimorirmi bensì il contesto circostante: il laghetto era posizionato in una strettoia della valle delimitata a destra e sinistra da due pareti rocciose che parevano essere state amputate la sera prima. Ma dove erano i detriti? Fu in quel momento che mi tornò alle mente i racconti di una diga, o forse un muretto, spazzato via da una grande piena. Tempo dopo capii che non solo lo sbarramento ma tutta la collinetta ("la Sella") erano stati strappati della acque. Doveva essere stata una collinetta piuttosto alta in quanto volgendo lo sguardo a destra era visibile, circa 40 mt (forse più) superiormente al greto del fiume ed a mezza altezza di Bric Zerbino, la vecchia strada che percorreva lo sbarramento e raggiungeva la Diga di Molare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Attraversammo il fiume saltellando di roccia in roccia. Una traccia di sentiero ci condusse al di sopra di un pianoro fittamente vegetato a lato del quale il piccolo Rio delle Brigne raggiungeva stancamente il T.Orba. Decidemmo di aggirare la vegetazione sfruttando il piccolo greto del rio. Lo percorremmo per circa 250 mt. Ormai il pianoro si stava restringendo sensibilmente e la vegetazione si era fatta meno fitta divenendo boschiva. Lasciammo il greto del rio attraversammo il boschetto e raggiungemmo i piedi del versante di Bric Zerbino.

Non più di 200 metri da dove aveva avuto inizio l'escursione. Tentammo di chiudere il cerchio. Guadammo facilmente il fiume. Non fu però possibile attraversare la vecchia sella in quanto le pareti mozzate erano troppo ripide. Poco male! Procedemmo camminando verso valle, seguendo il corso del fiume per altri 200 mt circa. Dall'altra parte del fiume, poco a valle delle sbocco del tratto amputato, una radura sembrava essere stata in un tempo remoto coltivata. Si intravedevano infatti delle fasce. Anni dopo mi raccontarono che si trattava di Loc. Castellunzè ove sorgeva l'ostello di Poldo spazzato via, cancellato definitivamente dalla faccia della terra dalla furia delle acque.

Ed ecco il sentiero che si arrampicava sul versante e raggiungeva la strada asfaltata per Olbicella. Nel tratto terminale notammo un imbocco in cemento chiuso da un cancelletto. In imbocco per cosa? Per la montagna? Le oscurità del pertugio precludevano qualsiasi ipotesi. Una risposta ci fu data tempo dopo: era una delle varie entrate alla galleria di carico utilizzata per gli scavi ed ora per le periodiche ispezioni. Ritornati sulla strada asfaltata raggiungemmo la macchina.

Percorremmo a piedi la strada per circa 200 mt in direzione Molare sino a raggiungere un punto ove si ammirava il panorama di Sella e Bric Zerbino alle spalle del quale viveva in un limbo sospeso nel tempo la Diga di Molare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimento:

Il Piccolo Vajont: un racconto di Valentina Scaglia alla scoperta della Diga di Molare

Itineriario 2. Le Garrone

Una visita alla Diga:

In questa pagina è raccontata la mia prima escursione alla Diga di Molare. L'itinerario seguito è indicato nell'apposita mappa (cliccare qui) come S.1. Cliccando qui è inoltre disponibile un file .kmz (Google Earth/Maps) con il percorso a partire dall'uscita A26 di Ovada.

Come raggiungere la Diga da Molare?

Arrivati a Molare da Ovada (se si arriva da Acqui Terme valgono le stesse indicazioni tranne nel primo punto in cui naturalmente occorre svoltare a destra senza comunque mai entrare nel paese):

  • prendere la strada per Cassinelle-Morbello-Ponzone SP. n. 205 (svolta a sinistra). Questa strada è ben segnalata: comunque giunti a Molare da Ovada (non entrare nel paese ma seguire sempre la viabilità principale), si oltrepasserà la farmacia (sulla destra) e dopo 200 mt ci sarà il bivio a sinistra;
  • mantenersi sulla strada per Cassinelle-Morbello-Ponzone per circa 1,6 km. A questo punto occorre svoltare a sinistra in direzione Santuario Mad. delle Rocche-Olbicella SP. 207 (anche questo bivio è ben segnalato): trattasi di una strada in leggere discesa.
  • mantenersi SEMPRE su questa strada. Dopo circa 1,5 km si giungerà alla Fraz. Mad. delle Rocche e la si oltrepasserà (la strada curva verso sinistra). Usciti dalla Frazione non resta che proseguire per alcuni km. Dopo circa 4 km saremo al "Passo delle Binelle" dove c'è la deviazione sulla destra per San Luca: NON PRENDERLA e proseguire in discesa.
  • Quando la discesa termina (circa 1 km oltre il bivio sopra citato) siamo circa in prossimità del punto dove si dovrà lasciare la macchina. Come punto di riferimento si può prendere una costruzione "ex-enel" ben identificabile sulla sinistra della strada e "deturpata" da scritte spray.

La posizione ove consiglio di lasciare la macchina la troverete su Google Maps alle coordinate 44.571627,8.607402 (copiatele ed incollatele nel campo di ricerca).

Periodi consigliati per una visita alla Diga di Molare.

Premesso che l'tinerario S.1 (Bric Zerbino) è comunque vincolato alla possibilità di guadare il Torrente Orba, i periodi più appropriati sono quelli tra Marzo-Maggio e Settembre(fine)-Novembre. In sostanza Primavera ed Autunno.

Tempi indicativi di percorrenza al netto delle soste:

  • Itineario S.1 (da Sella Zerbino alla Diga andata/ritorno della medesima strada): circa 2.00-2.30 h
  • Itinerario S.1 (giro completo del meandro di Bric Zerbino con due guadi): circa 3.00-3.30 h
  • Itineario S.2 (Garrone-C.na Alberghino con guado andata/ritorno): circa 2.30
  • Itinerario S.3 (Garrone-vecchia strada alla Diga andata/ritorno): circa 2.00-2.30 h

Mappa della sezione


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