Molare

Parte 1. Il Paese di Molare

Il nucleo storico, detto "il paese", è arroccato su un antico terrazzamento scavato dal Torrente Orba sovrastante la piana che da Madonna delle Rocche giunge sino ad Ovada per poi congiungersi con un'estremità occidentale della Pianura Padana.

Negli ultimi decenni, a partire dagli anni '70, la zona limitrofa al centro storico è stata interessata da un notevole incremento edilizio, quasi un inconsapevole ritorno alle origini primordiali (vedere la storia di Molare). Nonostante abbia subito negli ultimi 40 anni numerosi interventi di carattere edilizio, il centro storico ha mantenuto quasi intatta la sua struttura urbanistica.

Piccolo e grazioso, il borgo è sempre pronti ad accogliere i numerosi "forestieri" che, nelle calde giornate estive, cercano pace e tranquillità lontani dalla confusione cittadina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Principale fulcro del centro storico è costituito da Piazza Marconi sulla quale si affacciano gli edifici da sempre più importanti nella vita di un paese: la chiesa ed il palazzo comunale. Nostra Signora dell'Assunta maschera con un'austera facciata neoclassica, la preziosità barocca e roccoccò dell'interno, appena tornato al suo originale splendore dopo un importante restauro.Il palazzo comunale ospita le sedi del potere civile, nonché la piccola ma fornita biblioteca comunale. Al centro della piazza il commovente monumento che ricorda i compaesani caduti nel Primo Conflitto Mondiale.

Accanto a Piazza Marconi si trovano i giardini pubblici (da pochi anni intitolati a Dario Pesce caduto nella Seconda Guerra Mondiale), affascinante terrazza sul fiume e sul verde dei campi circostanti. Proprio dove ora sono ubicati i giardini comunali, un tempo sorgeva il possente castello medioevale.

Percorrendo una delle tante strette viuzze del paese, ci si può trovar innanzi a caratteristiche corti nascoste o a piccole case rustiche, riportate in vita con rispetto delle tradizioni e con il gusto proprio di chi ama profondamente questi luoghi. Via Domenico Bonaria propone graziose casette colorate sullo sfondo di un suggestivo scorcio del ponte sul Torrente Orba.

Seguendo scalette lastricate di ciotoli di fiume, si arriva a Via della Fontana, indubbiamente uno degli angoli più suggestivi di Molare. Qui, infatti, è presente una vasca usata per secoli dalle massaie che cantando vi si recavano a lavare i panni.

Risalendo la via, ombreggiati da prugni in fiore, ci troviamo ad ammirare il Castello Gaioli Boidi: una perfetta veduta da cartolina. Proseguendo lungo la Salita del Conte, ci avviciniamo nuovamente al centro costeggiando le mura di mattoni del castello sino a Via Umberto I° che è la via principale del paese, ove sorgono le principali attività commerciali e che unisce Piazza Marconi alla vecchia S.S. n.456 "del Turchino".

Una passeggiata in cerca delle bellezze del paese sicuramente non può tralasciare la visita alla piazza sulla quale si affaccia Palazzo Tornielli: inestimabile gioiello da riscoprire e valorizzare meglio. Lasciando il centro storico ed incontrando nuovamente la Statale del Turchino, ci avviciniamo a Via Roma, una volta luogo boschivo ed acquitrinoso, oggi oggetto di un intenso sviluppo residenziale e commerciale. La piana di Molare si estende a partire da Via Roma sino a Loc. Ceriato e Loc. San Giuseppe. La prima è ora costituita da un'area residenziale con numerose ville e villette immerse nel verde e costituisce uno degli accessi al Torrente Orba. La piana di Molare si estende a partire da Via Roma sino a Loc. Ceriato e Loc. San Giuseppe. La prima è ora costituita da un'area residenziale con numerose ville e villette immerse nel verde e costituisce uno degli accessi al Torrente Orba.

Cascina Serià (conosciuta come "il Giro di Chicco") è una delle più antiche cascine resistite alla spinta urbanistica. Procedendo verso Sud si incontra un'altra vecchia cascina, "il Cascinotto", e Loc. San Giuseppe che prende il nome dalla rustica chiesetta che versa in un incomprensibile stato di abbandono.

Località San Giuseppe è costituita da una meravigliosa piana coltivata a frumento che avvolge con il suo mantello verde il paese: senza alcun dubbio un irrinunciabile "sfogo" verde per gli abitanti di Molare. All'interno di questa zona che si colora con l'oro del grano in Estate è situata l'area cimiteriale, all'interno della quale si erge uno dei più antichi edifici molaresi: la Pieve di Campale. Questo gioiello medioevale venne costruito intorno all'anno mille ed è quindi una delle più antiche chiesette superstiti in Italia ed in perfetto stato di conservazione.

Rio San Giuseppe, che un tempo forse scorreva ai piedi del paese, inseguito deviato dall'uomo, limita la piana incidendola profondamente. La campagna circostante molare è sempre stata minacciata dal fervore edilizio.

Tutto sommato resistono ancora alcuni angoli tranquilli e piacevoli: Loc. Velice, Loc. Valle Scura e Loc. Montemartino sono nascoste dalle ancora colline coltivate a vigneto tra Molare e Cassinelle.

La Coccolina, anche se occorre sottolineare il fatto che non si tratta di territorio molarese, sorge a Nord del Paese ed ha preservato la sua vocazione agricola.

Parte 2 . La Storia

Note a margine :

La maggior parte delle fotografie presenti in nella sezione di Molare mi sono state concesse da due miei cari amici: Paolo Albertelli e Lino Scarsi. Con i loro potentissimi mezzi hanno catturato migliaia di fotogrammi degli ultimi 20-30 anni di vita del paese (forse di più…). Anche alcune immagini d’epoca del paese provengono dai loro archivi personali.

Una citazione doverosa a quello che può essere considerato l'unico libro di storia molarese: "La Storia del Comune di Molare" di Domenico Raffaghelli (Molare 1986)

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