Molare
Parte 5. La Formazione di Molare
La Formazione di Molare non è la squadra calcistica del paese, che pure ebbe un glorioso passato sino ad approdare alla serie D nel 1969, bensì una successione geologica. La sezione tipo, cioè l'affioramento roccioso che fu considerato come più indicativo, si trova a Molare (da cui il nome) e precisamente in corrispondenza del Lago Tana. Occorre sottolineare che tale formazione è universalmente riconosciuta dall'ambiente geologico tanto da comparire come Molare's Formation anche in alcune carte geologiche dell'Antartide.
Il significato geologico di questo complesso di rocce, che va dai conglomerati alle arenarie alle marne, è di fondamentale importanza nel quadro evolutivo della creazione delle Alpi. Circa 40 milioni di anni fa, lo scontro tra le masse continentali africana ed Europea determinò il corrugamento della placca oceanica frapposta (vedere la Geologia della Diga di Molare).
Questo sollevamento portò con il passare del tempo all'emersione dai mari di una nuova catena montuosa: le Alpi. Su di essa iniziarono ad impostarsi i primi fiumi, forse anche la "Paleo-Orba". I versanti neonati erano caratterizzati ad una fortissima instabilità ed in fiumi trasportavano imponenti masse detritiche che si accumulavano nelle foci formando grandi delta. Circa 30 milioni di anni fa Molare, Battagliosi e Madonna delle Rocche erano località di riviera (per fortuna non vi era ancora un turismo di massa) e la "Paleo-Orba" era impegnata ad erodere i rilievi che continuavano a sollevarsi, scavando profondi incisioni. Il materiale asportato era ghiaia, sabbia e limo che corrispondono ora ai conglomerati, arenarie e marne.
I materiali più grossolani si depositarono in corrispondenza della foce, mentre i più fini via via verso il largo di un mare poco profondo posizionato alle spalle della catena alpina neonata. L'importanza della Formazione di Molare è quella di segnare la definitiva emersione della catena alpina. In Valle Scrivia tale formazione prende il nome di Conglomerato di Savignone poiché costituito da ciottoli di differente natura.
Il significato geologico della formazione è identico. Un ultimo chiarimento. Alcuni brandelli della Formazione di Molare sono presenti sulle alture di Bandita, San Luca e Ponzone o addirittura in località di riviera come Celle Ligure o Portofino !!. La spiegazione è la seguente: i depositi fluviali (non solo della "Paleo-Orba" ma di svariati corsi d'acqua impostati nelle Alpi neonate) si accumularono per milioni di anni ai piedi della catena montuosa che si stava continuamente sviluppando. Questa catena montuosa presentava anche delle profonde insenature entro le quali il mare penetrava profondamente (quasi a formare dei fiordi...) sino a raggiungere settori come gli attuali Varazze, Celle Ligure ed il Finalese. In queste zone collocate più a Sud-Ovest si depositarono i conglomerati. Inoltre un nuovo impulso orogenetico stava per complicare la situazione: la nascita degli Appennini (che determinò tra l'altro la curvatura ad arco delle alpi). Tali movimenti coinvolsero anche porzioni della Formazione di Molare che vennero passivamente trascinate in posizioni molto elevate o addirittura al di là dell'attuale spartiacque ligure.
Procedendo, oltre Molare, verso Nord, l'età delle rocce diminuisce ed i materiali risultano essere più fini (arenarie e marne) e narrano di un mare sempre più profondo. La Rocca du Liccu è una parete rocciosa quasi verticale poco a valle del ponte ferroviario ( già nel territorio comunale di Cremolino). Essa è formata da una successione di strati di arenarie intervallati da marne fini di colore grigio chiaro che prende il nome di Formazione di Rocchetta (o Marne di Rigoroso). A Cassinelle, nella Valle del Rio Amione, che confluisce nel Torrente Orba in corrispondenza di Madonna delle Rocche, è presente uno dei più spettacolari affioramenti rocciosi di tutta l'area dell'Alto Monferrato. Si tratta di un'alternanza di strati di arenarie e strati fini di marne. Dal punto di vista geologico questa successione si posiziona ancora all'interno della Formazione di Molare, in prossimità del suo contatto con la sovrastante Formazione di Rocchetta. E' la testimonianza di un remoto mare la cui profondità era soggetta a ripeture ascillazioni (arenarie = mare basso; marne = mare profondo).
Il Fungo di Piana Crixia
Uno dei più spettacolari esempi della Formazione di Molare si trova nel comune di Piana Crixia a circa 30 km a Sud-Ovest di Molare nella provincia di Savona. Questa località ha millenaria notorietà grazie al Fungo di Piana Crixia. Questa spettacolare forma morfologica alta una quindicina di metri si erge a mezz'altezza di un crinale della sponda sinistra del Fiume Bormida di Spigno. Qui affiora la Formazione di Molare che al suo interno contiene clasti anche di dimensioni molto elevate. Uno di questi, di natura ofiolitica (proveniente dal Gruppo di Voltri e di peso pari a svariate tonnellate) costiuisce la cappella del fungo, sostenuta da un gambo conglomeratico (ghiaia e sabbie cementata). La sua genesi è simile alle famosissime “piramidi di terra”: il pesante blocco roccioso ha da sempre protetto dall'erosione degli agenti atmosferici (acqua e neve) il suo punto d'appoggio maggiormente erodibile. I puristi definiscono in modo più preciso il fungo con l'appellativo di “piramide di erosione” poiché la sua evoluzione è anche fortemente legata ai processi erosivi del versante su cui si trova (cosa che invece non avviene nelle normali piramidi di terra). Il Fungo rappresenta uno vero e proprio "monumento autocelebrativo" della Formazione di Molare.
La Formazione di Molare "in ritiro" a Celle Ligure !!
Per un molarese, essere a Celle Ligure è come sentirsi con i piedi a casa propria .... Se infatti si percorre la Strada Aurelia nel tratto tra Varazze e Celle Ligure, non sarà difficile ammirare la Formazione di Molare "in ritiro a tempo indeterminato" nel litorale ligure (almeno sino a quando il mare non deciderà di trasformarlo nuovamente in sedimento). Ci sono formazioni che per il ritiro scelgono località di campagna o di montagna, e ci sono formazioni come la nostra che non sanno scegliere e quindi "frequentano" diverse zone. Il risultato è quello di poter ammirare in un contesto molto differente da quello molarese, una serie di spettacolari affioramenti rocciosi a picco sul mare e di potersi tuffare da essi non nelle acque del Torrente Orba, ma nel Mar Ligure. La Formazione di Molare rivierasca è del tutto simile a quella campagnola, salvo una leggera differenza nella colorazione (più chiara) a causa dei differenti rapporti dei litotipi che costiuiscono i ciottoli e la matrice sabbiosa. La genesi è quella sopra descritta e, scherzi a parte, gli affioramenti di Celle Ligure sono un esempio notevole della grande forza della dinamica terrestre in grado di spostare per decine di chilometri immense masse rocciose. Come ho sentito dire: "la geologia è una questione di tempo e pressione" e di temperatura.
Un'ulteriore e spettacolare veduta delle "forme" che può assumere la Formazione di Molare è presente a pochi chilometri di distanza dal nostro paese: La Val Gargassa.
Note a Margine:
Un ulteriore e spettacolare esempio delle "forme" che può assumere la Formazione di Molare è presente a pochi chilometri di distanza dal nostro paese: La Val Gargassa.
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